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Mentre durano questi fuochi di artificio sulla politica monetaria, cosa succede alle valute? Il combinato disposto di un abbassamento dei tassi sull'euro e del ruolo statunitense di una leadership innovativa sulle politiche economiche ha indebolito nuovamente l'euro, riportandolo peraltro nella fascia 1,25-1,35 in cui era durato da ottobre a metà dicembre. Su questo fronte non sono da attendersi grossi spostament. Su fronti più esoterici, merita menzione il cambio dollaro australiano/franco svizzero, che alcuni considerano come un indicatore avanzato (valuta basata sulle materie prime contro valuta basata sul bisogno di sicurezza). E qui le notizie non sono buone: il A$/Chf annaspa sul fondo.